Link Popularity: cosa non farei
Non riesco a recuperare da 15 giorni passati in astinenza da connessione e, ultimamente, sono sempre in ritardo sulle cose da fare.
E in ritardo leggo il numero di Internet Magazine di questo mese dove c’è una interessante intervista, a tre autorevoli esperti (Alessandro Sportelli – Giorgio Taverniti e Piersante Paneghel), sulla link popularity.
Non mi occupo spesso di argomenti “tecnici” e strategici legati al posizionamento ma, stimolato dai contributi dei tre amici [spero che me lo consentano 🙂 ] vorrei fare alcune considerazioni.
Tutti e tre riconoscono al fattore “popolarità”, ancora, massima importanza per il posizionamento organico.
Tutti concordano sulla qualità piuttosto che sulla quantità dei link entranti.
Sul come migliorare la popolarità di un sito, Piersante invita a fare attenzione alle matrici di link e alla compravendita degli stessi che, ormai, viene rapidamente “sgamata” dai motori di ricerca.
Alessandro indica nella qualità dei contenuti e nella loro capacità di generare interesse una chance per ottenere link e attenzione.
Giorgio, oltre alle considerazioni proposte dagli altri due, evidenzia, come valore aggiunto, la varietà delle fonti, compresi quelli provenienti dai Social Network.
Questa discussione mi ha portato a riflettere su come incrementare l’indice di popolarità di un sito alberghiero.
Rispetto ai siti di altri settori, quello alberghiero, soffre di alcune difficoltà oggettive. E’ difficile che si riesca a generare attenzione spontanea che produca link in entrata.
Piuttosto sul cosa fare, mi focalizzerei su cosa non fare!
Nello schema consolidato di costruzione di un efficace linking entrante, due, tra le altre, sono le attività usate ed…abusate: l’inserimento nelle directory tematiche e l’attività di article marketing.
Quali sono gli errori che non commetterei. Per primo eviterei di usare una sorta di matrice di siti tramandata in rete da….generazioni, quindi utilizzata da tutti, anche dai nostri concorrenti. Se tutti riceviamo link dagli stessi siti che linkano tutti, il risultato diventa effimero. Se vogliamo costruire una buona popolarità basata sulla presenza in altri siti diventa fondamentale la ricerca delle fonti e delle risorse.
Il web propone siti di qualità, tematizzati per area geografica e per ambito di attività, l’importante è cercarli! Questa attività ci consentirà di poter selezionare sia la qualità che l’esclusività dei link ricevuti. Costa fatica, ma garantisce risultati più efficaci.
L’altro canale “abusato” è quello dell’article marketing. In questo siamo italiani e, fedeli allo stereotipo dell’italiano furbo, più furbo degli altri, abbiamo pensato che “Melius abusare 🙂 quam deficere”!
Una montagna di “munnezza” digitale invade la rete per colpa di quanti ritengono che creare una bella matrice di blog, siti ed affini con url del tipo: offertespeciali.paesemio.it, lastminute.hoteldicasamia.com,earlybooking.chipiùnehapiùnemetta.net etc. etc. consenta ai propri siti la scalata virtuosa ai motori di ricerca.
Improbabili post, articoli forzati all’eccesso, pretesti di ogni genere per linkare e linkarsi ha prodotto una vera aberrazione che nel tempo, ahimè, ha generato anche qualche risultato.
Tutti gli strumenti e i canali possono e devono essere utilizzati con intelligenza e parsimonia. Quindi una corretta attività di article marketing, ben fatta e giustificata da contenuti realmente interessanti per l’utenza, è sicuramente auspicabile.
Chiudo con una mia considerazione che ho già fatto in passato. Sono convinto che all'”indice di popolarità” si dovrà affiancare il concetto di “socialità” di un sito.
La presenza intelligente e progettuale all’interno dei social network, oltre alle ricadute positive dirette, influenzerà anche il posizionamento sui motori di ricerca.
5 Comments
A parte le giuste indicazioni delle tre fonti che hai riportato, sono anche d’accordo sul discorso della “munnezza” ahah.
Pensa che io curo e gestisco una piattaforma di comunicati stampa. Dovresti vedere cosa leggo e cosa vedo!! Non solo da parte delle strutture alberghiere, ma un pò da tutti i settori. Una marea di link messi a casaccio e tutti che puntano alla setssa pagina.
Ecco la formazione sul web che dico sempre a cosa serve 🙂